Signori di ESIGNAL
Scopro ora - al momento del pagamento della mese di agosto- che vine applicata una Tassa sul valore aggiunto pari al 17.5%
Questo è assolutamente inaccettabile :
A) Non sono stato informato precedentemente di tale novità
B) La VAT o IVA è una partita di giro: non è applicabile per transazioni extranazionali nella maniera piu' assoluta.
Ovvero :
- il soggetto economico si reca a Londra e acquista un bene /servizio : nel qual caso E' soggetto al pagamento dì tale imposizione fiscale.
- Il soggetto economico pero' paga tale tassa- RIPETO partita di giro che a sua volta il sostituto di imposta (nel caso ESIGNAL LONDRA) incassa ma versa successivamente alla ammministrazione fiscale Inglese non essendo per ESIGNAL un RICAVO
-Il soggetto economico paga "l'aliquota" in vigore nel paese dove l'acquisto è effettuato". ma - poiche non v'è detraibilità per transazioni estere ( come potrebbe esservi dal momento che è una imposta INDIRETTA specifica del governo estero e non rientra nella regola della doppia tassazioone sui redditi) , La tassa non potra' da questi essere "scaricata " a fronte di altri acquisti /vendite nei confronti della sua amministrazione finaziaria locale ( nel caso Italiana)
C) In dottrina - e nel caso specifico-
NON è ASSOLUTAMENTE APPLICABILE -TRA L'ALTRO- PER TRANSAZIONI VIA INTERNET QUALSIASI TASSA SUL VALORE AGGIUNTO. TALE ABUSO FISCALE ARRECA DEI DANNI AL SOGGETTO ECONOMICO .
Infatti;
- Questi non è in grado di "scaricare" tale imposta che diventa a tutti gli effetti un costo, non rilasciando alcun documento fiscalmente valido la società fatturante.
- Non v'è certezza he l'aliquota applicata sia corretta ma sopratutto e /o che il soggetto economico non sia totalmente esente IVA - (come gli istituti di credito e/o gli intermediatori finanziari)
Sono altresi' realmente oltraggiato da quanto avvenuto quest'oggi che non ricade sotto la Responsabilità diretta di ESIGNAL .
Tuttavia almeno una benchè minima informativa era dovuta.
Ma ancor di piu' seccato dal fatto che la manager di Londra (non la sig.ra Prearo) non abbia sentito il dovere di rispondere alla mia telefonata facendomi "riferire" di a inviare una email.
Questo atteggiamento di UNA singola persona è completamente al di fuori di quelllo stile e regole "ESIGNAL" che da mesi vado difendendo in questoa BB, prendendomi anche il simpatico soprannome di di "VIGILANTES" .
Tutto cio' premessso:
Ritengo la MANAGER di Londra Resonsabile del suo comportamento totalmente insensibile alle istanze di un cliente.
NON ritengo Esignal responsabile per questa situazione dovuta - rebus sic stantibus- unicamente alla amministrazione fiscale britannica
E' certo che i miei legali si adopereranno in sede UE per segnalare quanto avvenuto e far si' che:
- Vi sia una logica spiegazione al fatto
- Vi sia una definizione del perchè .
- Vi sia una auspicabile remissione di tale balzello non dovuto da cittadini non Inglesi.
Scopro ora - al momento del pagamento della mese di agosto- che vine applicata una Tassa sul valore aggiunto pari al 17.5%
Questo è assolutamente inaccettabile :
A) Non sono stato informato precedentemente di tale novità
B) La VAT o IVA è una partita di giro: non è applicabile per transazioni extranazionali nella maniera piu' assoluta.
Ovvero :
- il soggetto economico si reca a Londra e acquista un bene /servizio : nel qual caso E' soggetto al pagamento dì tale imposizione fiscale.
- Il soggetto economico pero' paga tale tassa- RIPETO partita di giro che a sua volta il sostituto di imposta (nel caso ESIGNAL LONDRA) incassa ma versa successivamente alla ammministrazione fiscale Inglese non essendo per ESIGNAL un RICAVO
-Il soggetto economico paga "l'aliquota" in vigore nel paese dove l'acquisto è effettuato". ma - poiche non v'è detraibilità per transazioni estere ( come potrebbe esservi dal momento che è una imposta INDIRETTA specifica del governo estero e non rientra nella regola della doppia tassazioone sui redditi) , La tassa non potra' da questi essere "scaricata " a fronte di altri acquisti /vendite nei confronti della sua amministrazione finaziaria locale ( nel caso Italiana)
C) In dottrina - e nel caso specifico-
NON è ASSOLUTAMENTE APPLICABILE -TRA L'ALTRO- PER TRANSAZIONI VIA INTERNET QUALSIASI TASSA SUL VALORE AGGIUNTO. TALE ABUSO FISCALE ARRECA DEI DANNI AL SOGGETTO ECONOMICO .
Infatti;
- Questi non è in grado di "scaricare" tale imposta che diventa a tutti gli effetti un costo, non rilasciando alcun documento fiscalmente valido la società fatturante.
- Non v'è certezza he l'aliquota applicata sia corretta ma sopratutto e /o che il soggetto economico non sia totalmente esente IVA - (come gli istituti di credito e/o gli intermediatori finanziari)
Sono altresi' realmente oltraggiato da quanto avvenuto quest'oggi che non ricade sotto la Responsabilità diretta di ESIGNAL .
Tuttavia almeno una benchè minima informativa era dovuta.
Ma ancor di piu' seccato dal fatto che la manager di Londra (non la sig.ra Prearo) non abbia sentito il dovere di rispondere alla mia telefonata facendomi "riferire" di a inviare una email.
Questo atteggiamento di UNA singola persona è completamente al di fuori di quelllo stile e regole "ESIGNAL" che da mesi vado difendendo in questoa BB, prendendomi anche il simpatico soprannome di di "VIGILANTES" .
Tutto cio' premessso:
Ritengo la MANAGER di Londra Resonsabile del suo comportamento totalmente insensibile alle istanze di un cliente.
NON ritengo Esignal responsabile per questa situazione dovuta - rebus sic stantibus- unicamente alla amministrazione fiscale britannica
E' certo che i miei legali si adopereranno in sede UE per segnalare quanto avvenuto e far si' che:
- Vi sia una logica spiegazione al fatto
- Vi sia una definizione del perchè .
- Vi sia una auspicabile remissione di tale balzello non dovuto da cittadini non Inglesi.
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